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In occasione dell’uscita della LUST FOR LIFE abbiamo fatto una chiacchierata con Ilan Klages-Mundt, fondatore di Insight Brewing e coautore di questa collaboration internazionale ad alto tasso di luppolina. Diamo una sbirciata dietro le quinte del processo creativo e scopriamo come il viaggio possa essere fonte d’ispirazione per un intero progetto di birrificio.

Il tuo marchio e le tue birre sono basati su un concept molto particolare: i viaggi, le leggende… puoi spiegarlo anche ai nostri lettori?

Il nostro marchio si basa totalmente sulle avventure e l’esplorazione nel mondo della birra. Nel lontano 2007, mi è capitato di assaggiare la birra coi ratings più alti del mondo (la Westvleteren 12) e quell’esperienza cambiò letteralmente la mia vita. Un paio di anni dopo ho declinato un’offerta di lavoro e ho iniziato a viaggiare tra Europa e Giappone come apprendista birraio. Questo ha portato alla nascita di Insight Brewing, in cui continuo il mio viaggio alla scoperta di nuove ricette, ingredienti e leggende che il mondo birrario ha da offrire. Funziona così: quando andiamo da qualche parte per fare una birra, non portiamo a casa con noi solo la ricetta, ma anche una leggenda locale di quella regione, che diventa il nome della nostra birra. Abbiamo anche un “mitico” birraio immaginario che continua queste leggende raccontando la storia delle birre in maniera il più possibile coinvolgente per il pubblico.

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Chi o cosa ha influenzato maggiormente come birraio?

La singola cosa più importante che abbia mai imparato come birraio viene da John Keeling, head brewer da Fuller’s a Londra. Mi ha detto di “semplificare”. All’epoca John si riferiva alle ricette delle birre, ma ho applicato il suggerimento anche nella progettazione dell’impianto, della struttura aziendale e così via. Mantenendo le cose il più semplici possibile, ho meno variabili e posso meglio mantenermi in controllo. Ancora oggi, tutte le ricette che facciamo sono molto semplici.

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Come siete arrivati a questa amber ale luppolatissima? Qual è stato il processo creativo?

Ho conosciuto Matteo nel 2011 all’Alvinne Craft Beer Fest, dove abbiamo fatto amicizia condividendo qualche birra. Abbiamo avuto l’idea di una collaboration più di recente, e volevamo che ognuno portasse qualcosa di speciale. Era un po’ che volevo fare una Amber Ale e Matteo mi ha detto che Toccalmatto è molto conosciuta per il suo utilizzo dei luppoli, perciò è stata una decisione rapida. Una volta in birrificio abbiamo testato più di una dozzina di diverse varietà di luppolo, cercando di creare il blend ideale per questa birra. Qualcuno di quei luppoli non l’avevo mai provato, per cui sono molto curioso di provarla!

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In che modo questo viaggio in Italia verrà trasformato in una birra?

Ogni viaggio diventa una birra e, in molti casi, diverse birre. Ovviamente produrremo la nostra “Lust for Life” e spingerla il più possibile sul nostro mercato, ma questa visita mi ha anche ricordato della mia passione per il vino, per cui mi sono procurato delle uve che non vedo l’ora di provare in degli esperimenti che arriveranno a breve.

Che opinione ti sei fatto della scena craft italiana?

E’ dal 2011 che ho realizzato che quella italiana è una delle scene craft in più rapida crescita, ma scoprire che ora ci sono più di 1000 birrifici è stupefacente. Sono rimasto molto impressionato dalla competenze espressa dai birrifici e sono certo che questa crescita continuerà con costanza.

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La tua birra Toccalmatto preferita? 😀

Domanda difficile, fate molte ottime birre, ma quella che mi è personalmente rimasta più impressa è stata la Miss Molly. Il frutto della passione usciva con molta intensità e l’abbinamento con l’amaro la rendeva una birra facile da bere, ottima per l’estate. Ne avrei portato a casa qualche fusto se fossi riuscito a farli stare sull’aereo.

 

 

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